Ci siamo incontrati con Annamaria e abbiamo passeggiato nel centro storico, imboccando via Salesiane, sino all'ingresso del convento di clausura, un luogo che da sempre la affascina. Le abbiamo chiesto perché ci ha “messo la faccia”. Con poche e semplici domande la conosciamo meglio, e cerchiamo di scoprire come vorrebbe l’Alzano di domani. **Ciao Annamaria, raccontaci chi sei. ** Sono diplomata in Scienze dell'Educazione. Ho avuto esperienze lavorative in diversi settori, sono Esperta in attività gestionali. Sono sposata, con due figli, da anni lavoro come receptionist all'impianto sportivo Aquadream di Alzano Lombardo. Sono una persona che ama la natura, ho molte passioni: lo sport, la lettura, l'arte, i viaggi e camminare. Perché ci hai messo la faccia? Ho deciso di mostrare la faccia perché fa parte del mio carattere. Non voglio far cadere nell'indifferenza iniziative importanti che potrebbero arricchire i nostri spazi vitali. Voglio quindi sostenere le idee e il lavoro che la Nowak e alcuni dei suoi collaboratori hanno cercato di fare ma che non hanno potuto ultimare, nei diciotto mesi di governo della città . Cosa rappresenta Alzano per te? Di Alzano ho amato subito il verde che la circondava. Amo il fiume che ci scorre e le oche libere lungo la strada. Cosa faresti per una Alzano più viva? In questo Paese non serve un uso distorto e sviante della politica, servono persone attente e pronte a indirizzare energie e risorse dove sono più utili e necessarie.
Vorrei una città capace di accrescere il senso di fiducia nel futuro, valorizzando gli aspetti positivi che l'hanno da sempre contraddistinta.